VIA CRUCIS
- Bruno Franguelli,sj
- 23 de mar. de 2016
- 1 min de leitura

Là, dove il vento soffia morbido e sereno
Là, dove la mia voce riecheggia senza paura
E il tuo coraggio riempe il mio petto
E le onde sono calme e l'acqua è calda
E le persone tenere che hanno imparato ad amare.
È il luogo che cerco, è il sorriso che sogno.
Sono mani che si incontrano, per contenersi, per sostenersi a vicenda
E l'odore della rugiada del mattino e le strade bagnate di pioggia
Mi portano una gioia semplice e discreta,
Una pace unica.
Nati tra il caldo e il freddo
Quando i nostri occhi si aprono per la prima volta, cosa ci aspetta?
Se la vita mi ha voluto bene, l’esistere già mi basta!
Troverò chi mi offra il dono della presenza.
Io abiterò sostenuto dalla fede.
I miei occhi non si contengono, la bellezza ha un nome ed ha una voce.
La faccia che ora guardo, l’ho vista una volta in sogno.
La mattina presto, non ho avuto bisogno di aprire la finestra.
La luce era già dentro di me, abitava il mio corpo.
Ma ora ho iniziato ad abitare pienamente in essa.
Là, dove io riposo e mi lascio stupire con tutto
Con tutto ciò che è santo e la gioia è senza fine.
Là, dove non ha più memoria del dolore
E la pienezza della bellezza circonda i miei momenti di eternità
Decima quinta stagione dell'umanità.
In memoria di un ragazzo 23 enne, violentato e ucciso a Roma all’alba di 4 marzo 2016
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